LE AMMALIANTI CARTOLINE D’EPOCA - 2^ parte
Ma i più si accontentavano di incisioni, che spesso riportavano immagini approssimative copiate da altre stampe, errori compresi. Nell’800 i più colti, tra cui il poeta tedesco Wolfgang Goethe, riempivano i loro taccuini di schizzi e romantici appunti di viaggio. La diffusione della litografia, inventata alla fine del ‘700 da Senefelder, semplificò notevolmente la realizzazione di immagini, ottenute perdipiù da disegni a matita, senza necessità di tratteggi e incisioni a bulino. Ciò consentì la produzione di stampe a colori, con maggiore creatività e risultati sempre più gradevoli.
Oltre ai manifesti pubblicitari, di cui fu maestro il celebre pittore francese Henri de Toulouse-Lautree, si sviluppò una creazione molto più piccola e apprezzata: la cartolina, prima postale e poi illustrata, che rispondeva sia all’esigenza di pubblicizzare una località sia al desiderio del visitatore di inviare saluti o conservare il ricordo del viaggio, quando la fotografia era riservata solo a pochi. Si trattava tuttavia di un turismo ancora d’èlite, a fini soprattutto culturali o terapeutici, come i “bagni” termali o sui laghi, magari per effettuare la cura dell’uva; diversamente viaggi di nozze, di pochi giorni e in località non troppo lontane. In tali occasioni l’invio di una cartolina a parenti ed amici era considerato quasi alla stregua di un obbligo.
Nel 1865 un funzionario delle poste tedesche, Heinrich von Stephan, propose di adottare per la corrispondenza un cartoncino con il francobollo già stampato (postblatt). L’idea fu respinta, nel timore che alla posta ordinaria potesse derivare un minore introito e per lo scetticismo nei confronti di un messaggio epistolare privo di riservatezza. Ma il 1° ottobre 1869 le Poste dell’Impero Austro-Ungarico emisero la Correspondenz-Karte, un biglietto in cartoncino leggero color paglia di cm 8,5x12,2 che recava impressi il francobollo da due kreuzer con l’effigie di Francesco Giuseppe, in alto a destra a destra, e le righe per l’indirizzo. Il retro era riservato allo spazio per il messaggio e ad una puntualizzazione che esonerava le Poste da qualsiasi responsabilità relativa al contenuto della missiva. Il successo di tale iniziativa fu enorme: solo nel primo anno si vendettero oltre nove milioni di biglietti. Ben presto le amministrazioni postali di vari Stati adottarono questa forma innovativa di corrispondenza; dal 1° gennaio 1874 si aggiunse anche l’Italia. In un primo tempo tuttavia la circolazione fu notevolmente limitata, poichè la normativa prevedeva unicamente cartoline postali e, in tale ambito, solo quelle di Stato, col francobollo impresso, godevano di tariffa agevolata. Pertanto i pochi esemplari adoperati venivano spediti in busta chiusa; il costo era identico e risultava più sicuro.
13/06/2015
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