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LE AMMALIANTI CARTOLINE D’EPOCA - 3^ parte
Ma dal 1889 a tutte le cartoline postali fu applicata la tariffa di 10 centesimi, e di 5 nel distretto; si colse subito l’occasione per realizzare esemplari con immagini turistiche. In pochi anni il loro utilizzo si diffuse ad un pubblico sempre più vasto, anche perchè era possibile spedirle come stampe con appena 2 centesimi, purchè recassero solo la firma e la data o al massimo un breve convenevole. Nel 1905, quando le cartoline riportavano ormai di tutto, i “saluti da…” e le fotografie audaci, immagini di attualità e pubblicitarie, le Poste italiane stabilirono un’apposita tariffa, intermedia tra le stampe e la cartolina postale, a condizione che il messaggio restasse di circostanza. Il turismo tuttavia, che insieme agli auguri di Pasqua, Natale e di buon compleanno costituiva la maggiore fonte d’ispirazione per le cartoline, iniziò a diffondersi solo alcuni anni dopo la fine della Prima guerra mondiale. Ad incrementarlo fu anche il Fascismo, istituendo l’Ente Nazionale per il Turismo nonchè riduzioni ferroviarie per ogni mostra e occasione.
Gli annuali meccanici apposti sulla corrispondenza esortavano del pari a viaggiare, anche se l’invito ad entrare nel Casinò di Sanremo aveva poco di culturale e la dicitura “Visitare la Tripolitania è un dovere nazionale” rasentava il nonsenso. Nei rapporti comunicativi l’invio di una cartolina ha contraddistinto un’epoca durata più di un secolo, tramontata con l’avvento di Internet e della posta elettronica. Le prime immagini di Molfetta su cartolina furono tratte da otto vedute riprese nel 1892 dal fotografo Romualdo Moscioni di Roma ed incluse in una serie di 235 riproduzioni di monumenti medievali pugliesi commissionata dal Ministero della Pubblica Istruzione. Nel decennio seguente l’editore Nicola Bianchi di Trani traspose su cartolina tre di queste fotografie: il Giardino pubblico, la Veduta del porto con uno scorcio della Torre dell’Orologio sulla destra e il Panorama dalla torre della cattedrale vecchia; quest’ultimo era stato già riprodotto sulla copertina della 155° dispensa de Le cento città d’Italia, pubblicata il 30 novembre 1899 come supplemento mensile illustrato del Secolo di Milano e dedicata proprio a Molfetta.
Pregevoli, e peraltro edite già dal 1898, le cartoline della rinomata Fototipia Michele Lopez di Bari, cha hanno immortalato, nella romantica ed irripetibile atmosfera dell’epoca, scenari molfettesi altrimenti destinati all’oblio. Ma anche i fotografi locali non furono da meno. Le immagini fissate su lastra ai primi del ‘900 da Luigi Aiello e nei decenni seguenti da Vincenzo Montaruli e Domenico Marcotrigiano, oltrechè di felice composizione e suggestive, rappresentano infatti un prezioso retaggio iconografico dell’aspetto di Molfetta nei “bei tempi andati”.
06/07/2015
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''Storia, numismatica e tanto altro'' a cura del dott. Corrado Minervini |
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