|
Applicazione della riabilitazione equestre nella patologia neuromotoria
La riabilitazione equestre può essere applicata sia nelle forme esito (paralisi cerebrali infantili, forme post traumatiche, post infettive ecc.) che nelle forme progressive (patologie degenerative, sclerosi multipla, ecc.). L’efficacia, come definito da Pasquinelli, è dovuta alla posizione assunta naturalmente a cavallo e alle caratteristiche del movimento del cavallo alle differenti andature. La posizione a cavallo consente di per sè una drastica rottura degli schemi posturali patologici (extra gravitari) in iper estensione, adduzione, intra rotazione, presenti nella maggior parte dei soggetti con patologia neuromotoria, e favorisce, attraverso la posizione di semiflessione, extrarotazione e abduzione delle anche, un atteggiamento in flessione che serve da base per la costruzione di schemi posturali e motori a connotazione funzionale positiva. La base allargata di appoggio stabilizza il cingolo pelvico e permette di lavorare sul raddrizzamento e sul controllo del tronco, obiettivo cardine il cui raggiungimento è legato al particolare movimento del cavallo alle varie andature.
Durante il cammino l'animale si muove trasmettendo al cavaliere impulsi oscillatori tridimensionali e di tapping, (quest'ultimo particolarmente accentuato al trotto). Il corpo del cavaliere riceve questi impulsi marcati e ritmici sotto forma di stimoli propriocettivi e reagisce mettendo in atto meccanismi di risposta finalizzati al mantenimento dell’equilibrio dinamico sopra il cavallo. In particolare gli stimoli derivanti dalla andatura dell’animale favoriscono:
• la regolarizzazione del tono muscolare;
• la mobilizzazione/stabilizzazione del bacino;
• la simmetrizzazione ed il controllo del tronco;
• l'emergenza o il rinforzo dei meccanismi di raddrizzamento;
• il miglioramento delle reazioni di equilibrio (soprattutto in relazione alle modificazioni di andatura e di direzione) ;
• la riduzione dei movimenti involontari.
La metodologia di applicazione deve essere rigorosa, pena la trasformazione di una indicazione in controindicazione, in particolare relativamente a: scelta del cavallo per morfologia, movimento, andature, scelta delle bardature-ausili, del metodo di salita e di discesa, dei tempi e modalità di conduzione della ripresa e degli esercizi.
16/07/2015
|
|
''Cavalli ed equitazione'' a cura di La Macchia degli Esperti |
|
|