Il rispetto degli animali: un presupposto fondamentale
“Come l’anima dell’uomo sta attraversando un’epoca di profonda trasformazione così è anche per il mondo degli animali. L’uomo si trova così di fronte a due possibilità: contribuire a questo passaggio evolutivo aiutando l’animale, oppure contrapporsi di fatto praticando un rapporto di sfruttamento e di snaturamento. Così facendo egli però arreca danno alla sua anima”. (Rudolf Steiner)
Un buon biologico e un buon biodinamico non possono prescindere dall’attenzione nei confronti degli animali. Come testimonia l’allevamento biodinamico di vacche da latte della Fattoria Di Vaira, del quale abbiamo parlato con Nicola Zara, veterinario e con Fabrizio Durante, capostalla.
Fabrizio è il capostalla della Di Vaira dal 2012, ma degli animali della fattoria si è sempre occupato. Il suo rapporto con loro è istintivo, perchè “quello che serve nell’allevamento biologico e biodinamico è l’attenzione, l’avere occhio per gli animali. Non sono aspetti disciplinati da regole, ma dal nostro istinto, sempre nel rispetto di questi bellissimi esseri viventi”.
Come inizia la tua giornata?
Inizio alle 3 del mattino, con l’alimentazione e la pulizia della stalla: le vacche sono animali mattutini, amano mangiare presto e poi riposare.
Per questo, dopo aver pulito le mangiatoie, distribuisco le farine. Mentre manze e vacche in asciutta mangiano, pulisco anche le mangiatoie delle vacche in lattazione che in quel momento sono in mungitura. Una volta munte, le vacche troveranno il fieno pronto e distribuito proprio nel momento in cui ne avranno maggior bisogno. Cerco di fare tutto tenendo sempre d’occhio le vacche: osservare e capire come stanno è fondamentale.
In che cosa consiste il tuo lavoro?
Gestire una stalla di vacche da latte significa averne cura per tutta la loro vita: preoccuparsi della loro alimentazione, supervisionando la raccolta dei fieni, occuparsi della loro igiene e di quella della stalla, tenere d’occhio il loro benessere e la loro salute, pianificare la gestione sin dalla nascita, con riguardo alla crescita, alla fertilità, alle fecondazioni, ai parti, fino alla loro uscita dalla stalla, collaborando con il veterinario. La salute degli animali è importantissima: se li rispettiamo, essi rispettano noi. La qualità del latte e del letame dipende dalla loro buona salute.
Nicola Zara è un veterinario omeopata: 8 anni fa, quando per ragioni lavorative legate proprio alla Di Vaira, che in quel periodo stava passando dal convenzionale al biodinamico, ha conosciuto l’omeopatia, dentro di lui è scattata una molla che lo ho portato a sposare sempre di più questa causa. Successivamente, dopo un corso di antroposofia seguito in Trentino, è scattata una seconda molla che l’ha portato ad avvicinarsi alla medicina antroposofica. Ma, in questo caso, “la strada è ancora lunga. Ho appena iniziato questo percorso, sono come un bambino dell’asilo” spiega.
Come definiresti, in modo semplice, l’allevamento biologico e biodinamico? E quali sono le peculiarità dell’allevamento biodinamico?
Nell’allevamento biodinamico tutto è fondato sul rispetto degli animali, un po’ come facevano i nostri nonni, se mi è permesso fare questo paragone. Per loro gli animali avevano un ruolo molto importante: non erano visti solo come una fonte di reddito, ma come delle presenze con le quali convivere. La gestione degli animali, quindi, è molto diversa, non solo per il veterinario, ma anche per il capostalla: cambia proprio la relazione che si instaura. Inoltre, per citare alcuni esempi, gli
animali hanno a disposizione spazi più ampi, come previsto dalle normative sul biologico, e i vitelli vengono svezzati con il latte naturale delle vacche, non con il latte in polvere. Rispetto al biologico, l’allevamento biodinamico è più restrittivo, ci sono regole più rigide, come per esempio il divieto di tagliare le corna alle vacche. Nel biodinamico tutto fa parte di un ciclo e quindi la stalla fa proprio parte dell’organismo vivente dell’azienda.
In caso di malattia, come vi comportate alla Fattoria Di Vaira? Cosa prevede il regolamento?
Nel caso di malattia degli animali si ricorre prevalentemente alla medicina omeopatica, si cerca di non ricorrere agli antibiotici, ma di trovare altre strade. Nel caso questi si rendessero assolutamente necessari il regolamento prevede un tempo di sospensione più lungo: per esempio, prima di usare il latte di vacche cui è stato necessario somministrare penicillina, nel convenzionale si aspettano 20 giorni, ma nel biologico questo termine è raddoppiato. I farmaci abituali, però, servono assai di rado; l’omeopatia funziona e i suoi rimedi possono davvero essere utilizzati in
modo efficace, l’importante è provarci sul serio. La strada vincente è il rapporto diretto con l’azienda.
Il veterinario omeopata deve viverla quotidianamente perchè non esiste una ricetta già fatta che va sempre bene: anch’io spesso devo cambiare rimedio perchè quello che oggi va bene, domani non funziona. Non c’è nulla di fisso, proprio come accade nella vita.
11/08/2015
|