I CENTRI STORICI: CELLAMARE - 2^ parte
La grande Cappella dedicata al SS. Sacramento è di forma quadrata con volta a crociera, impostata sui pilastri angolari. L’altare, opera pregiata del Settecento, ha un paliotto con uno scudo al centro, contornato da volute e fogliame a rilievo. Il tabernacolo in legno è affiancato da colonnine tortili dorate, su piccoli plinti e ornate nei capitelli da testine di angeli che reggono la trabeazione. Sull’altare, tra lesene scanalate, con capitelli ornati di angeli e foglie intagliate, si apre la nicchia contenente la statua della madonna del Carmine. In una piccola nicchia della parete sinistra di conserva una teca in cui si trova racchiusa la reliquia di S. Amatore, protettore del paese, sacerdote spagnolo, martirizzato durante la persecuzione mussulmana. La reliquia fu donata alla chiesa intorno agli anni sessanta del XVII secolo dal duca di Giovinazzo Domenico de Iudice.
Sulla parete di fondo del presbiterio, tra quattro verdi colonnine è il dipinto dell’Annunziata, lateralmente in due nicchie, a sinistra una statua in legno dipinto di S. Amatore in sottana nera e cotta d’argento: regge con la sinistra un crocifisso e la palma del martirio, e nella destra le chiavi della città.
All’esterno la facciata delimitata da lesene legate da un architrave lievemente aggettante è conclusa da un timpano triangolare. Il portale ha stipiti cordonati ed un timpano spezzato, ai lati due cornici emisferiche. Sul fianco destro la torre campanaria con una vistosa cornice sbaccellata posta al centro tra il primo e il secondo ordine; al di sotto sul portaletto d’ingresso una luce quadrilobata inscritta in una cornice circolare. Al di sopra la cella campanaria è sottolineata sugli angoli da alte lesene che inquadrano bifore con semicolonne addossate alle pareti e colonnina centrale con capitelli corinzi.
In largo don Bosco, di fronte alla chiesa matrice, insieme al bel palazzo nobiliare del Seicento, con l’ariosa terrazza, si erge l’ottocentesca Torre Civica, comunemente chiamata Torre dell’Orologio, realizzata nel 1923 in stile neogotico poggiante su un alto basamento merlato all’interno del quale una piccola scaletta conduce al piano del loggiato dotato di quattro bifore, una su ogni lato, e al torrino superiore con il congegno dell’orologio. In largo Plebiscito, a pochissima distanza, è possibile ancora riconoscere l’antica Porta della città, inglobata in un più recente edificio, essa conserva ancora i gangli che reggevano i battenti della porta. Dall’alto, sulla faccia interna, un’antica immagine del patrono S. Amatore guarda la città.
13/08/2015
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