L’ENCICLOPEDICO GIUSEPPE SAVERIO POLI, NUMISMATICO DIMENTICATO
L’ENCICLOPEDICO GIUSEPPE SAVERIO POLI, NUMISMATICO DIMENTICATO
2^ parte
Per l’enciclopedica cultura fu prescelto da re Ferdinando come educatore del principe ereditario Francesco, che gli rimase perennemente legato da vincoli di amicizia e affetto; tenne inoltre lezioni di botanica alle principesse ed anche la regina Maria Carolina frequentò il suo corso d’inglese. Si stabilì da allora un legame indissolubile con la famiglia reale borbonica, di cui seguì le alterne vicende. Il suo interesse per le scienze naturali lo condusse allo studio dei molluschi mediterranei muniti di conchiglia, o testacei, e sin dal 1778 allestì a tal fine un vivaio sempre più ricco e diversificato, che divenne un autentico museo di storia naturale. Gli approfonditi studi furono riportati nei due grandi volumi “Testacea Utriusque Siciliae eorumque Historia et Anatome tabulis aeneis illustrata”, editi a Parma rispettivamente il 1791 e nel 1795 dal celebre tipografo Giambattista Bodoni.
Descrivevano dettagliatamente, con l’ausilio di accurate incisioni, l’anatomia dei vari testacei, di cui illustrò per primo gli organi riproduttivi, nonchè ben cinquantasette specie del tutto ignote alle precedenti classificazioni. Poli divenne pertanto il più eminente studioso italiano di scienze naturali. A causa degli eventi determinati alla fine del 1798 dall’invasione francese, seguì la famiglia reale rifugiatasi a Palermo. Con la prima Restaurazione, dopo l’effimera Repubblica Napoletana (23 gennaio -19 giugno 1799), si trasferì a Napoli. Trovò la casa saccheggiata ed il museo e la raccolta depredati dagli esemplari più rari e interessanti, di cui molti acquistati dal celebre esploratore e navigatore inglese James Cook; ne risentì profondamente, tanto da allontanarsi dai diletti studi.
L’opera sui testacei rimase pertanto incompiuta ed il materiale superstite, pur così gravemente impoverito, venne acquistato dal Governo borbonico. Dopo il Decennio Francese (1806-1815), organizzato scientificamente, fu destinato all’Istituto Poliano, primo nucleo dell’attuale stazione zoologica. I biografi concordano nel datare a poco dopo il ritorno da Palermo, in conseguenza del grave saccheggio subito, l’inizio del suo interesse per la numismatica. Iniziò da allora ad acquistare sistematicamente medaglie e bronzi antichi. Incline ad ordinare e classificare il materiale raccolto, si propose di redigere una “Storia ragionata della numismatica”.
16/01/2016
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