Irap, ogni azienda pugliese paga 3.171 euro in media. Il valore della produzione ammonta a 16,8 miliardi
Ogni azienda pugliese paga, in media, 3.171 euro per l’imposta regionale sulle attività produttive (Irap). Il valore della produzione netta delle imprese ammonta a 16,7 miliardi (le deduzioni ammontano a 5 miliardi circa). È quanto emerge da un’indagine sulle dichiarazioni Irap, condotta dal Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia su dati del Dipartimento delle Finanze.
In particolare, nel 2014 in Puglia, sono state presentante, per via telematica, ben 293.151 dichiarazioni Irap, pari al 6,4 per cento del totale nazionale (4.548.579) da parte di persone fisiche, società, enti che esercitano attività commerciali; persone fisiche, società semplici e quelle ad esse equiparate che esercitano attività di lavoro autonomo; produttori agricoli; enti privati non commerciali; amministrazioni pubbliche.
Rispetto all’anno precedente, sono state presentate in Puglia 4.151 dichiarazioni in meno, registrando così un decremento dell'1,4 per cento (erano 297.302 nel 2013). Dalle dichiarazioni è possibile dedurre il valore della produzione che si attesta a 16,7 miliardi di euro, quindi, il valore medio è di 58.188 euro per dichiarazione.
La situazione in Puglia:
Le imprese in contabilità ordinaria e semplificata sono 215.610 e hanno dichiarato 15,7 miliardi di euro (la media è di 72.801 euro).
Le imprese in regime forfetario sono 2.088 e hanno dichiarato 13,4 milioni di euro (la media è di 6.429 euro).
I produttori agricoli soggetti all’Irap sono 43.419 e hanno dichiarato poco più di un miliardo (la media è di 25.597 euro).
Gli esercenti di arti e professioni sono 27.161 e hanno dichiarato, anche loro, poco più di un miliardo (la media è di 39.578 euro).
Le attività non commerciali ed istituzionali sono 2.093 e hanno dichiarato 3,9 miliardi (la media è di 1,8 milioni per contribuente).
La base imponibile totale, esclusi gli enti pubblici locali, è di 12 miliardi. L’imposta netta versata dalle imprese pugliesi, esclusi gli enti pubblici locali, è di 543 milioni.
«I dati elaborati dal nostro Centro studi – commenta Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia – riguardano un’imposta da sempre fortemente criticata dai contribuenti italiani perchè colpisce il reddito al lordo dei costi sostenuti per il personale.
Di positivo c’è che perlomeno sul fronte IRAP nell’ultimo anno sono stati fatti alcuni passi in avanti. Da ultima la legge di stabilità ha previsto un’estensione della deducibilità del costo del lavoro dei lavoratori stagionali dall’imponibile. Quali siano le condizioni per accedere al beneficio è però questione ben più complessa: è una cattiva abitudine del legislatore, specie in fatto di tasse, quella di rendere estremamente complicata persino una misura di alleggerimento. La semplificazione è un passo imprescindibile da compiere per consentire al contribuente di comprendere cosa e perchè lo sta pagando.
Per altro verso, è il caso di ricordare che tra Imu, Tasi, Irap, addizionali regionale e comunale Irpef, una piccola impresa paga in media più di 10.000 euro l’anno. Ma è una cifra che lievita oltre gli 11.000 euro se si considera il paradosso dell’indeducibilità dell’Imu dalla base imponibile Irap.
Per questo motivo – conclude il presidente – al di là di interventi contingenti, restiamo in attesa della “rivoluzione fiscale” promessa dal Governo. Da qui passa la strada per la vera ripresa dell’economia considerato che più tartassati sono proprio i piccoli imprenditori, ossia la spina dorsale del nostro tessuto produttivo.»
30/01/2016
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