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I CENTRI STORICI: SAMMICHELE DI BARI - 3^ parte
I CENTRI STORICI: SAMMICHELE DI BARI
3^ parte
Le volte della navata centrale e di quelle laterali, sono a botte con lunette in cui si aprono finestre emisferiche. All’incrocio della navata col transetto è impostata la volta a cupola simile a un cielo decorato con stucchi dorati. Altari in marmo policromo e statue lignee sono alle estremità del transetto e nei cappelloni laterali. L’abside è decorato da un grande affresco del pittore Umberto Colonna, raffigurante la Madonna del Carmine con ai lati l’Arcangelo Michele e S. Simone. Nei pressi dell’ingresso è la fonte battesimale in marmo policromo. Una tela raffigurante l’Ultima Cena, della pittrice Margherita Deramo, sovrasta l’organo a canne. Sempre della Deramo, l’Eucarestia nel cappellone di destra.
Palazzo Pinto ospita provvisoriamente il Museo della Civiltà Contadina, in attesa che vengano portati a termine i lavori di restauro del castello Caracciolo che hanno preso il via nel 1991. È uno dei palazzi più rappresentativi della storia di Sammichele: una casa padronale, sita in Piazza Leonardo Netti, sorta agli inizi del Novecento per volere del Signor Francesco Pinto. Dal 1958 viene ceduta al Comune che ne fa la propria sede. Sarà in seguito adibita a Biblioteca Comunale.
Il Museo della Civiltà Contadina nasce negli anni Cinquanta del 1900, dal lavoro di ricerca del professor Dino Bianco a cui è intitolato. La documentazione, formata in prevalenza da attrezzi e macchine agricole, si articola intorno ai processi produttivi dell’olio e del grano. Una sezione è dedicata agli oggetti – dagli arredi agli utensili – di uso domestico; un’altra alle attività artigianali, sartoriali e ad una piccola raccolta di giocattoli poveri.
Nel territorio di Sammichele si trova l’Abbazia di S. Angelo in Frassineto. Le prime notizie dell’Abbazia benedettina di S. Angelo risalgono al 1158 e si rilevano dal Codice Normanno di Aversa del secolo XVII quando l’Abbazia era ancora viva e vitale. I resti sono ancora visibili lungo la via denominata del Canale, e in essi sono identificabili vari ambienti tra cui una cappella con tracce di affreschi.
L’Abbazia di S. Angelo in Frassineto, assieme a quella del Barsento, probabilmente costituiva una grangia dell’Abbazia di Banzi in Basilicata, il più grande insediamento benedettino in questi territori.
22/04/2016
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''Terra d'ulivi'' - di Giuseppe Marrone |
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