La parola profumo deriva dal latino per, che significa attraverso, e “fumus”, cioè fumo, richiamandosi chiaramente all’antenato dei nostri profumi odierni, l’incenso. Fragranze di ogni tipo sono state impiegate nei secoli per cerimonie rituali, per i loro poteri curativi e come trattamento di bellezza.
I buddisti usavano le essenze per le cerimonie religiose, i greci per curare certe malattie, gli egiziani inalavano sostanze aromatiche per alterare lo stato di coscienza, gli indiani profumavano il letto nuziale con il gelsomino, mentre i cinesi diffondevano aromi per rendere più serena l’atmosfera.
In origine, il nostro olfatto era allenato a riconoscere le persone amate, i nemici, il cibo e i pericoli, ma nel corso del tempo abbiamo sviluppato altri mezzi per compiere queste funzioni e la nostra capacità di sentire gli odori si è in parte atrofizzata. Il senso dell’odorato si è indebolito per il poco uso, per le sostanze inquinanti da cui siamo circondati, per il fumo e per il consumo di certi alimenti.
Pensate che alcuni studi hanno addirittura dimostrato che l’ossessione per saponi e deodoranti che mascherano l’odore naturale del corpo è forse all’origine di numerosi divorzi!
Sì, perchè le persone che amiamo hanno un buon odore: ciascuno di noi ha un particolare odore, una specie di firma odorosa unica e personale, una sorta di impronta digitale inconfondibile. Prodotto dalle cellule apocrine, questo aroma personale è vagamente muschiato e gioca un ruolo importante nel suscitare l’attrazione sessuale.
Chi copre il proprio odore altera i meccanismi che creano l’attrazione, e oggi il mondo moderno è ricco di odori e profumi perlopiù artificiali…