I CENTRI STORICI: ACQUAVIVA DELLE FONTI - 2^ parte
I CENTRI STORICI: ACQUAVIVA DELLE FONTI
2^ parte
La Cattedrale edificata nel corso del XVI secolo sotto gli Acquaviva d’Aragona, duchi di Atri e Signori di Acquaviva, su un preesistente impianto romanico risalente al 1158, e in parte riutilizzando elementi del suo apparato decorativo, tra cui sicuramente il rosone e i leoni stilofori. Nelle forme esterne rivela inequivocabile la volontà di voler ricalcare lo stile delle chiese romaniche pugliesi, anche se, al di là dell’assetto generale, il lontano modello medievale cede il passo alle nuove forme stilistiche rinascimentali, soprattutto evidente nel finestrone absidale affiancato da due grandi erme, una femminile e l’altra maschile, con il corpo che dall’inguine in giù muta prima in una grande foglia di acanto rovesciata, poi in una colonna. I fianchi dell’edificio sono semplicemente ritmati da sottili e alte lesene. La facciata principale è divisa in fasce sovrapposte da sottili membrature di scarso rilievo rispetto al portale, dalle decorazioni fortemente aggettanti e chiaroscurate, ed è scandita da paraste e conclusa da un frontone sul quale a mo’ di acroteri ci sono statue di santi. La tripartizione della facciata preannuncia la divisione degli spazi interni, dove la nave maggiore è affiancata da navatelle su cui si aprono le cappelle laterali dal leggero incasso. Le grandi arcate che definiscono le campate, si susseguono nella navata maggiore fino a trovare conclusione nel grande arco trionfale, alle spalle del quale si apre il presbiterio, affiancato dalle cappelle del Santissimo e del Purgatorio. Sul fondo il catino absidale, che accoglie l’altare, è adornato da una decorazione a cassettoni di forma esagonale, che si susseguono restringendosi fino alla sommità della volta. Al ritmo pacato dei pilastri con semicolonne che dividono lo spazio interno, fa eco una più incalzante scansione delle pareti laterali, dove in corrispondenza delle cappelle si aprono i finestroni. Questi insieme a quelli che si affacciano nella navata centrale, inondano di luce l’edificio e ne accentuano gli effetti chiaroscurali.
Di grande pregio sono le due cancellate in ferro battuto all’ingresso delle cappelle del Santissimo e del Purgatorio, opera di maestranza locali, che con i loro intrecciarsi di rami foglie e fiori riempiono l’ampio spazio lasciato aperto dalle arcate. Sulla porta d’ingresso ha trovato sistemazione un maestoso organo donato alla chiesa dal vescovo Mons. Cirielli nel 1905, costituito da tremila canne, per la cui collocazione si rese necessaria la costruzione di una struttura adeguata che fu eseguita con la messa in opera di imponenti colonne di stile rinascimentale appositamente realizzate.
10/07/2016
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