I CENTRI STORICI: SANTERAMO IN COLLE - 3^ parte
I CENTRI STORICI: SANTERAMO IN COLLE
3^ parte
Il campanile, dalle superfici ondulate e la trabeazione mistilinea è concluso da un cipollone. La facciata barocca ha subito modifiche nel corso dell’Ottocento e del Novecento: il taglio del timpano, l’inserimento della nicchia con la statua del santo e l’apertura di due porte laterali. L’interno della chiesa è decorato con numerosi marmi e altari scolpiti. Lo arricchiscono numerose statue e pale d’altare del Settecento e del Ottocento, ma uno dei pezzi più pregiati, tra le varie opere d’arte, è rappresentato da una croce d’argento lavorata a sbalzo del XV secolo, di fattura dalmata.
Al largo Convento si può visitare l’imponente Monastero dei Minori riformati, della seconda metà del secolo XVII eretto insieme alla chiesa del SS. Crocifisso, sul luogo di una cappella dedicata a S. Rocco. Anche se la chiesa ha la facciata ed il segreto ottocenteschi, all’interno si apre su due navate con quattro cappelle barocche inserite nel lato destro. Di particolare pregio la Cantoria e il coro seicenteschi, intagliato con stalli ai cui schienali sono sospesi ritratti di santi. Il convento dotato di molti ambienti, diroccato e in parte rimaneggiato, conserva nelle celle dei frati e nei corridoi superiori, affreschi con santi francescani e un bel refettorio affrescato con una Ultima cena di impianto leonardesco.
Del vecchio Tempietto di S. Effremo, si può osservare un pezzo di muro che si affaccia verso il cimitero dei colerosi. In questa cappella, prima che fosse dedicata alla Madonna della Pietà, vi era un bel quadro raffigurante S. Effremo opera del famoso pittore Francesco Netti, ora alla Pinacoteca Provinciale di Bari. Il dipinto è stato in seguito rimpiazzato da una copia, opera del pittore Bartolomeo Paradiso. Nella storia civile, oltre che urbanistica di Santeramo, una traccia importante appartiene al massiccio Palazzo Marchesale, edificato nel 1576, che presenta una poderosa facciata a bugnato, fortezza e residenza di Ottavio Carafa. Sul lato prospiciente su Piazza Garibaldi si apre un ordine di finestre lineari sotteso da una cornice marcapiano, mentre su quello che affaccia su largo Piazzolla, la muratura reca un grande portale a bugne alterne, piatte e a punta di diamante, con una voluta nella chiave dell’arco.
Usciti dal centro storico e dai nuovi quartieri, si torna ad ascoltare il respiro del paesaggio rurale. Il paese alto 500 m, offre una suggestiva visuale della campagna collinare in cui sorgono le bellissime masserie. Molte di esse sono antiche e ben restaurate in piacevoli posizioni paesaggistiche, alcune presentano intorno la fortificazione medievale tipica. Interessante a riguardo la masseria Galietti a circa 2 Km da Santeramo sulla strada provinciale per Acquaviva. Un’altra di rilevante interesse è la masseria Caracciolo posta a ridosso del tipico bosco La Parata sul vallone di Viglione verso Matera sul tracciato dell’Appia antica.
01/04/2017
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