In questa terza puntata della rubrica vorrei dare solo un semplice, ma fondamentale, consiglio. Coltivare una pianta significa occuparsi di un essere vivente che ha le sue esigenze di alimentazione (prima di tutto l’acqua), temperatura e luce. A meno che non si abbia, in maniera innata, il cosiddetto “pollice verde” (ma è un evento molto raro), è opportuno documentarsi o chiedere consiglio agli esperti per capire quali siano le condizioni ottimali per rispettare le esigenze prima indicate. Uno dei presupposti fondamentali per ottenere buoni risultati è conoscere di quale pianta si tratta, ovvero quale è il nome del vegetale che ci accingiamo a coltivare. Questa è una informazione ritenuta, a torto, di poca importanza. Quante volte nell’acquistare una pianta non chiediamo neppure il suo nome? Quante volte questo nome ci viene detto ma, non avendolo annotato, dopo poco l’abbiamo già dimenticato? Eppure il nome è l’elemento identificativo di qualunque oggetto e, a maggior ragione, di qualunque essere vivente che, per la propria sopravvivenza, dipende da noi e dalla nostra capacità di dargli ciò di cui ha effettivamente bisogno. Ecco allora il consiglio al quale alludevo all’inizio: nel momento in cui riceviamo o acquistiamo una pianta, chiediamo sempre il suo nome ed annotiamolo immediatamente. Ciò deve costituire un metodo abituale che ci darà in seguito grossi vantaggi. Quali siano i nomi delle piante, che origine abbiano e a cosa serva conoscerli sono temi di notevole rilievo che affronteremo nelle prossime puntate.
A cura del prof. Chiapperini in collaborazione con il "Vivaio la Riviera"

17/12/2012