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5° app. con ''Il mondo delle piante'' a cura del prof. Chiapperini in collaborazione con il ''Vivaio la Riviera'': ''Il Sambuco''

5° app. con ''Il mondo delle piante'' a cura del prof. Chiapperini in collaborazione con il ''Vivaio la Riviera'': ''Il Sambuco''


IL SAMBUCO
Si trova spesso presso le case coloniche poichè da tempo si conoscono le proprietà di questo arbusto cespuglioso del quale si utilizzano la corteccia, le foglie, i fiori ed i frutti. Questi ultimi due sono usati anche per scopi alimentari, ma attenzione a non incorrere in errori poco piacevoli. Esistono infatti due varietà; il sambuco montano e la sambuchella che non sono commestibili. Quindi se volete utilizzare il sambuco per scopi terapeutici (come purgante, diuretico, antireumatico e antidolorifico in genere) fatevi consigliare da un bravo erborista. Se volete utilizzare i fiori o i frutti in cucina rivolgetevi a chi ben li conosce. Da tempo immemorabile il sambuco è stato utilizzato in ambito officinale, ma i nostri antenati se ne servivano anche per altri scopi. Nell’antica Roma, ad esempio, si ricavava dalle bacche un liquido rosso bruno con cui si tingevano i capelli bianchi. Col legno delle radici si costruivano delicati strumenti per i medici e con i rami, in epoca molto antica, si costruiva uno strumento a corda che i greci chiamarono “sambice” ed i romani “sambuca”. Le grandi ombrelle formate dai piccoli fiori bianchi e profumati del sambuco sono utilizzate anche in cosmesi; se ne ottengono infusi per attenuare la stanchezza e il gonfiore degli occhi e per combattere l’arrossamento e l’infiammazione della pelle. Un ultimo avvertimento: non strofinate mai sulla cute i fiori e le foglie fresche del sambuco perchè provocano forti irritazioni ed eritemi. Inoltre bacche acerbe, foglie e corteccia, se assunte in dosi eccessive provocano disturbi anche molto gravi.


02/02/2013
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