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5° app. con la rubrica a cura dell'industria Dai Optical: ''L’importanza della protezione oculare''

5° app. con la rubrica a cura dell'industria Dai Optical: ''L’importanza della protezione oculare''


L’importanza della protezione oculare
La protezione oculare, per molteplici fattori, sta assumendo un ruolo sempre più rilevante nella vita di ognuno di noi. Le strutture oculari sono esposte ad una quantità di radiazioni maggiore di quanto lo erano in passato. Inoltre l’aumento della vita media ha fatto ulteriormente focalizzare l’attenzione su patologie retiniche come la degenerazione maculare senile, la retinite pigmentosa o la cataratta, patologia questa che ha abbassato notevolmente l’età di insorgenza. Conoscendo ad oggi i meccanismi tramite i quali si possono arrecare i danni maggiori alle strutture oculari ed anche l’eziopatogenesi di importanti patologie retiniche, diventa d’obbligo, per gli esperti del settore, farsi promotori di quella parte dell’oftalmologia che concerne la protezione oculare e, soprattutto, di quel settore innovativo che riguarda il campo delle lenti medicali.

Alcune patologie soggette ai benefici delle lenti medicali
Ogni qualvolta i fotoni vengono assorbiti da atomi o molecole essi agiscono come particelle di pura energia. I fotoni ultravioletti vengono parzialmente schermati ed assorbiti dalla cornea, congiuntiva e cristallino ed in parte raggiungono anche la retina. I fotoni di maggiore lunghezza d’onda con più alta energia che raggiungono la retina, vengono percepiti come colore violetto; al diminuire dell’energia il violetto sfuma nel blu. È questa componente blu/violetto della luce solare ad essere estremamente pericolosa per la retina (degenerazione maculare legata all’età o DMLE).

La retinite pigmentosa, o più correttamente la retinopatia pigmentosa o RP è una degenerazione progressiva che dipende da un disturbo nel ricambio metabolico nutrizionale nell’epitelio, dove i fotorecettori non vengono più nutriti e decadono. Inizialmente viene alterata la funzione dei bastoncelli e la visione al crepuscolo e di notte viene resa difficoltosa fino alla cecità notturna. Inoltre, nel suo classico decorso, il campo visivo si riduce sempre più dal bordo verso il centro fino a lasciare un residuo centrale di forma tubolare, con evidenti problemi di orientamento. Ulteriore sintomo è la ridotta funzione dei coni: da ciò ne deriva una ridotta acuità visiva, un’alterata visione cromatica, una minore sensibilità al contrasto e un’aumentata sensibilità all’abbagliamento.

L’acromatopsia è una cecità ai colori in cui la funzione dei coni è completamente persa: le persone che ne sono affette non hanno alcuna sensazione cromatica e possono distinguere solamente differenze di luminanza. Spesso è presente anche nistagmo. La sensibilità all’abbagliamento è molto elevata e, in genere, l’acuità visiva è estremamente ridotta: tale abbagliamento è dovuto alla sovraesposizione dei bastoncelli.

La retinopatia diabetica colpisce principalmente gli strati centrali ed interni della retina, dove le connessioni neurali provvedono all’elaborazione del contrasto visivo. Da ciò ne deriva una pregiudicata sensibilità al contrasto. I pazienti con retinopatia diabetica in stadio avanzato soffrono in modo particolare di abbagliamento e di disturbi nell’adattamento alle diverse condizioni luminose.
Trasmittanza tendente a zero al di sotto di lunghezze d’onda dai 390 nm ai 500 nm.


14/02/2013
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