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5° app. con la rubrica ''Naturopatia e Iridologia'' a cura del dott. Natalino Petti: ''La meccanica olistica - parte 1''

5° app. con la rubrica ''Naturopatia e Iridologia'' a cura del dott. Natalino Petti: ''La meccanica olistica - parte 1''


LA MECCANICA OLISTICA

Dopo aver precisato la vera essenza dell’uomo, è necessario dare una visione della medicina olistica. Con tale nome si intende un “tipo di medicina che adopera vari metodi e terapie tratti da diverse tradizioni autentiche”. Avere una visione olistica della vita, della natura e dell’uomo, è fondamentale perchè ci aiuta a capire che una moltitudine di eventi, di fenomeni e di condizioni possono modificare il nostro ambiente, il nostro stato d’animo ed il nostro stato di salute psico-fisica.
Nei paragrafi precedenti abbiamo introdotto una nuova visione metafisica, e cioè la mente che da luogo alla materia, esiste poi una coscienza superiore che da origine alla mente ed un’essenza universale che dà, a sua volta, origine alla coscienza superiore. Tutto questo ci porta al concetto di Olismo, cioè al concetto di interconnessione di tutte le cose, “tutto è in tutto,’.
Il principio dei frattali potrà aiutarci nella comprensione di tale sistema; “un frattale è composto da numerosi frattali a lui identici ma con dimensioni più piccole, a loro volta composti da frattali a loro identici ma con dimensioni ancora più piccole, e cosi via all’infinito”, tutto ciò mi ricorda le frasi “come io cielo cosi io terra”, come in alto cosi in basso”, “come in grande cosi in piccolo” ( vedi il sistema solare e, molto più in piccolo, l’atomo).
L’informazione si rivela sempre dappertutto, i romani dicevano “pars pro toto”, in ogni parte riponiamo il tutto.
In ogni parte di un frattale abbiamo la completa informazione dell’intero frattale od i principi secondo cui vengono costruiti i frattali seguono sempre le stesse dinamiche e gli stessi modelli, es.: “un atomo è formato da un nucleo composto da neutroni e protoni, e dagli elettroni che ruotano intorno ad esso; il sistema solare è composto dal sole e da diversi pianeti che gli ruotano intorno”. Ora, esaminiamo un individuo inteso come microsistema; per la sua coscienza egli è il sole o il nucleo, intorno a cui ruotano diversi altri microsistemi, tutti insieme compongono un macrosistema. Alla luce di questo esempio è la nostra coscienza a creare la realtà in cui ci poniamo, spinta da una legge universale dalla quale non ci si può sottrarre “essenza”, perchè la coscienza stessa è parte di essa.
Da questi esempi emerge il superamento della vecchia mentalità dualista è bene o è male, è bello o è brutto, è più o è meno ), l’atomo è composto da protoni (+), elettroni (-) e neutroni ( che sono + e - contemporaneamente, e cioè neutri ); fra il bianco ed il nero vi è una gamma di colori con un’ infinità di sfumature, questo ci indica l’impossibilità dell’esistenza di un principio “tutto o nulla” perchè per passare da un polo all’altro, bisogna assolutamente percorrere delle tappe intermedie, magari con dei tempi tanto veloci che sfuggono ai nostri sensi, ma il passaggio è obbligato. Questa ultima affermazione ci introduce nei concerto di tempo che è comunque relativo e creazione anch’esso della nostra coscienza e, quindi, per noi esistente.
Inoltre dobbiamo anche notare il fatto che se noi levassimo uno dei tre componenti principali dall’atomo quest’ultimo perderebbe il proprio equilibrio, cosi come succederebbe per il sistema solare e anche per l’individuo, se eliminassimo dal suo macrosistema un solo componente, questo potrebbe ledere la sua omeostasi.
Tutto questo ragionamento ci porta ad affermare che la malattia, che noi possiamo considerare come una conseguenza di una precaria omeostasi del sistema uomo, si insedia in esso seguendo delle tappe e si evolve con l’aumentare dello squilibrio di tale sistema.
Curando il sintomo, come fa la medicina occidentale, curiamo solo l’ultima espressione di uno squilibrio che non si identifica completamente solo in tale sintomo, ora ha modificato una serie di aspetti della vita del malato.
Ipotizziamo di girare un film, registreremo una serie di immagini sequenziali che comporranno una scena; ora, se questi fotogrammi fossero in numero di 36 e 10 di questi fossero perfetti, mentre gli ultimi 26 completamente errati, la proiezione della scena sarebbe incomprensibile; ed noi andassimo a cambiare solo l’ultimo fotogramma, la scena terminerebbe con una immagine limpida, ma sarebbe nel suo complesso ugualmente incomprensibile, ed ogni volta che verrà riproiettata sarà tale. Curare allopaticamente il solo sintomo è esattamente come correggere solo l’ultimo fotogramma della scena chiamata malattia, perchè si tralasciano i restanti 25 fotogrammi che rappresentano la sua evoluzione in cui sono registrati i simboli che ci indicano le cause che l’hanno generata.
Una visione olistica della vita ci permette, quindi, di vedere il tutto in un solo oggetto, perchè la costituzione di tale oggetto ha seguito le leggi naturali che tutti gli oggetti seguono per la loro costituzione; in ogni oggetto vi sono le memorie di tutti i modelli dell’universo che lo circondano, perchè è stato costruito con le forme e le vibrazioni che l’universo stesso gli ha imposto, e porta tracce indelebili di tale universo. Cosi si spiega il perchè nel piede abbiamo dei punti riflessi di tutti gli organi, e cosi anche nelle mani, nelle orecchie, negli occhi ed in ogni altra parte del nostro corpo e questo avvalora l’efficacia della medicina naturale.
I termini forma e vibrazione appena citati, ci introducono in un altro aspetto dell’olismo che è fondamentale esaminare, e cioè: se è vero che tutto è costituito dalla proiezione di forme e vibrazioni che il nostro universo ci impone è anche vero che, se dovesse esistere un’aberrazione di un certo microsistema, questa sarebbe nelle memorie di tutti i microsistemi che compongono l’universo da cui sono stati creati. L’ipotesi di curare una malattia solo a livello sintomatico, quindi, è già un fallimento in partenza, perchè le sue memorie sono scritte nelle cellule di tutto il corpo, e ciò che rende tutto ancora più difficoltoso, è che la predisposizione mentale che ha generato tale aberrazione, continua a dare gli stessi input aberranti.
Continua nella prossima puntata


13/02/2013
''La Naturopatia'' a cura del dott. Natalino Petti