Le Consuetudini, le Tradizioni, le Usanze, il Folklore Photogallery Le tradizioni popolari caratterizzano la vita dei molfettesi. Le festività religiose rappresentano per i molfettesi un momento di manifestazione di fede verso i Santi. Le ricorrenze religiose annuali si suddividono in: feste fisse ricorrenti, secondo il calendario solare, sempre nel medesimo giorno dell'anno: feste mobili che cadono non a giorno fisso ma variano in rapporto alla S. Pasqua. Secondo la tradizione popolare le festività si possono raggruppare in due categorie: fèste grénne le più importanti solenni e degne di adeguati festeggiamenti; fèste de méngiarigghi’è de re necìedde (ricorrenze per ghiottoneria): le altre che, in parte, oggigiorno sopravvivono. Le feste grandi (S. Corrado, la Madonna dei Martiri, la Madonna del Carmelo, S. Antonio, ecc.) si svolgevano sul borgo (oggi Corso Dante), con illuminazioni, casse armoniche e fuochi pirotecnici. Inoltre c'erano le bancarelle dei dolciumi, dei balocchi e di tante altre cose. Le feste secondarie si svolgevano nelle vicinanze delle chiese o delle nicchie, dove si custodivano le statue o le immagini dei Santi in onore dei quali si celebrava la ricorrenza. Altarini, piccole illuminazioni, festoni di cart’a veline (carta velina) colorata; a volte partecipava "u te'mmurre" per conferire una nota di folclore più marcata. Le bancarelle delle nocelline e i venditori dei fegatini completavano il quadro unitamente a gare sportive, divertimenti popolari (albero della cuccagna, corse nei sacchi). USI E COSTUMI TRADIZIONALI Carnevale Era rimasto solo il Veglioncino dei Bambini a festeggiare il Carnevale. Oggigiorno è ripresa la tradizione della sfilata dei Carri Allegorici e dei gruppi mascherati. Un tempo l'ultimo giorno di carnevale si effettuava il "funerale di Toéme". Toéme è una maschera molfettese. Costituita da un fantoccio di paglia disteso su un carro, trainato a mano, con gli angoli dei lumi, raffigurava una bara con al seguito Ìl corteo funebre con la moglie e i familiari in lacrime, mentre la gente gridava: E' muerte Toéme (E' morto Toéme). Al termine del funerale il fantoccio veniva bruciato e ciò a significare che il Carnevale era giunto al termine. Festività pasquali Venerdì di Passione: Processione dell'Addolorata a cura dell’Arciconfraternita della Morte. L'uscita della Chiesa del Purgatorio alle ore 17.00, la ritirata alle ore 24. La statua è opera del concittadino G. Cozzoli. Domenica delle Palme: Davanti alle chiese si vendono palme e ramoscelli d'ulivo. Giovedì Santo: Secondo la tradizione si visitano nelle Chiese i "Sepolcri". Venerdì Santo: Processione solenne dei Misteri a cura dell'Arciconfraternita di S. Stefano. Sabato Santo: Processione solenne dei personaggi della Passione e della Pietà a cura dell'Arciconfraternita della Morte. Pasqua di Resurrezione: I molfettesi partecipano numerosi alla Veglia Pasquale. Lunedì dell'Angelo: La tradizione popolare vuole che si prepari il caratteristico "calzone" e si vada in campagna. Sagra della Madonna dei Martiri Quella dell'8 settembre è un'antica tradizione popolare. In questa occasione ritornano a Molfetta parecchi emigranti, dall'estero e dalle località d'Italia, per seguire con devozione la festa della Madonna dei Martiri, venerata sin dal XIII secolo. L'8 settembre, la Basilica della Madonna dei Martiri è meta di un continuo pellegrinaggio sin dalle prime ore del giorno, inoltre, lungo il Viale dei Crociati, che porta alla Basilica, sì svolge la "Fiera del Bestiame". Alle ore 15 la statua lignea della Beata Vergine viene portata dalla Basilica alla Città via mare su pescherecci seguiti da altri natanti pavesati a festa. Lo sbarco della Madonna è salutato dalle sirene delle navi ancorate e da fuochi pirotecnici. Il simulacro viene portato in processione a spalla da marinai dal Porto alla Cattedrale. INVITO A TAVOLA La cucina molfettese comprende numerosi piatti dal più semplice al più raffinato, quindi soddisfa i buongustai. I pasti della giornata per ì molfettesi sono suddivisi nel seguente modo: la merénne (colazione) - Pasto leggero con latte o caffellatte. Talvolta la madre pazientosa preparava la focaccia di primo forno (cuchele de prime fumé); u prénze de mézzadàìe (il pasto di mezzogiorno, pranzo) - Pranzo sostanzioso. Nelle festività si preparava un pasto di riguardo; la céiene (la cena) - Pasto leggero. Molti molfettesi preferiscono il pesce lesso o zuppa (cémbotte). Per chi cerca la ghiottoneria non vanno dimenticati i maccheroni al pomodoro fresco con l'odore del basilico. Le pietanze, preparate da abili mani, annoverano i maccheroni al ragù (stracotto) preparato di carni varie. Altre specialità nei primi piatti sono: - "Strascenéttc" (orecchiette) che è pasta di semola al ragù o con cavolfiori. - "Tiédde o furnc" con riso, cozze nere, patate, sale, pepe, cipolle e pomodoro. - "Triddè"' che sono sfoglie all'uovo con farina di grano duro con prezzemolo. I secondi piatti riservano: - "Alaive in écquc" olive nere e bianche conservate in acqua, sale e con uno spicco di limone. - "Pomedoele seccate" che sono pomodori secchi sott'olio. - "Scarcioffele, méréngéne sott'ùegghie" che sono carciofi, melanzane e peperoni sott olio. Tra i piatti basati sul pesce freschissimo: - "Merosche" pesce vario che si mangia crudo. - "Aleccdde" alicette. - "Pulp'a ténériedde" i polpi che sono stati a lungo battuti, per renderli teneri. |
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