Torre
CONTRADA MACCHIA DI GADALETA
Situata nella contrada Macchia di Gadaleta, verso Ruvo, e dista dalla città 8,5 km. La costruzione, a base rettangolare, risale al XVII secolo, ha un'altezza di 15 m ed è suddivisa in due piani, a cui si accede tramite scale in pietra. L'origine è incerta in quanto la zona a Terlizzi viene denominata "Masseria Annamaria", a Bisceglie "Navaria" e a Molfetta "Navarrino".
Il complesso fu costruito dalla famiglia Gadaleta sul finire del XVI secolo e comprende il casale con cappella, il palmento, un giardino murato e due torri. L'ingresso è posto sul lato di levante ed introduce in un vano con focolare, pozzo ed una rampa che porta ad ambienti interrati. Al primo piano si trovano quattro ampi vani con due focolari, mentre sul tetto oltre ad ammirare un bel panorama ci sono due garitte con feritoie. Sul lato destro, del casale, si trova la chiesetta dedicata S. Francesco di Paola, edificata nel 1687, con sacrestia retrostante e campaniletto a vela. Sul lato sinistro invece troviamo un ambiente con forno e stalla, visto la presenza di mangiatoie, ed un altro con un antico focolare ed accesso ad ambienti sotterranei. Dì fronte al casale c'è un vecchio palmento, di cui sono rimaste quattro arcate, inoltre ancora più indietro c'è un fabbricato, il quale veniva usato come nevaia, con due torri a base quadrata alte 10 m, destinate a colombaie e da vedette, ed un giardino con mura di cinta. Il luogo è legato al fatto che nel luglio del 1749, su ordine del Re Carlo III di Borbone, furono impiccati tre ladroni, i quali furono ospitati dall'abate Giulio Gadaleta, in una notte tempestosa, che fu assalito e derubato. Una lapide incisa sul portale, in latino, ricorda l'episodio.
<< INDIETRO